Usare il riscaldamento e risparmiare in bolletta è possibile. E senza rinunciare al comfort. Con l’accensione dei termosifoni, infatti, ogni anno si ripropone il dilemma degli sprechi. Scaldare al meglio la propria casa è l’obiettivo di tutti, ma spesso si scontra con la preoccupazione sui costi da affrontare.
Proprio per evitare le brutte sorprese in bolletta, esistono delle regole chiare ed efficaci che, se applicate, consentono di non correre rischi. Per affrontare l’inverno in tranquillità, infatti, è fondamentale conoscere l’importanza del risparmio, dell’efficienza energetica e degli strumenti per realizzarli.
10 regole per evitare brutte sorprese in bolletta
Enea ha stilato 10 regole pratiche per scaldare al meglio le abitazioni e risparmiare evitando sprechi, sanzioni e brutte sorprese in bolletta. Vediamole nel dettaglio:
Effettuare la manutenzione degli impianti. È la regola numero uno, per avere sicurezza e per risparmiare. Un impianto correttamente mantenuto, con i filtri puliti, senza incrostazioni di calcare e ben regolato, consuma e inquina meno
Controllare la temperatura degli ambienti. Avere in casa, in inverno, temperature estive è uno spreco, basta l’usuale abbigliamento a proteggerci; l’aria calda e secca, inoltre, nuoce alla salute. La normativa autorizza a mantenere in casa una temperatura che non superi i 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Ogni grado in più comporta consumi anche notevolmente maggiori, in dipendenza del grado di isolamento delle pareti esterne.
Attenti alle ore di accensione. È inutile tenere acceso giorno e notte l’impianto termico, di giorno spesso non si è in casa e di notte si è sotto le coperte; in entrambi i casi, basta che la temperatura non scenda al di sotto dei 12-13 gradi ad evitare la formazione di eventuali condense. In una casa ben costruita il calore che le strutture accumulano quando l’impianto termico è acceso garantisce un sufficiente grado di confort anche nel periodo di spegnimento. Per questo motivo, la Legge prevede un tempo massimo di accensione giornaliero dell’impianto. Il numero di ore cambia naturalmente a secondo della zona climatica. Nelle fasce costiere del sud Italia, classificate come zone climatiche “B”, ad esempio, nel periodo di riscaldamento, che va dal 1 dicembre al 31 marzo, l’impianto non può venire accesa per più di 8 ore al giorno, mentre nella zona “E” di gran parte dell’Italia del Centro Nord, l’impianto potrà venire acceso dal 15 ottobre al 15 aprile e per un massimo di 14 ore giornaliere.
Schermare le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Collocare tende, mobili o schermi estetici davanti ai termosifoni o usarli come stendi biancheria ostacola la diffusione di calore ed è fonte di sprechi. E’ invece opportuno ed efficace, inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone, specie nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno. Attenzione inoltre a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti e si evitano inutili dispersioni di calore.
Fare il check-up alla propria casa. Chiedere a un tecnico di valutare il grado di efficienza di un immobile è l’unico modo per misurare oggettivamente consumi e costi, e per determinare interventi, per risparmiare energia, tecnicamente efficaci ed economicamente convenienti. L’elaborazione di una diagnosi energetica o di un attestato di prestazione energetica (APE) ha un costo alla portata di tutti e, se condotte da esperti certificati, rappresentano lo strumento indispensabile quando si vuol ristrutturare casa investendo i soldi in modo più oculato. E intervenire diventa ancora più conveniente se si sfruttano le detrazioni fiscali IRPEF od IRES dell’Ecobonus, che vanno dal 50% fino all’85% nel caso di Sismabonus dei condomini, o quello per la ristrutturazione edilizia del 50% o gli incentivi a fondo perduto del “Conto termico”.
Impianti di riscaldamento innovativi. È sempre opportuno valutare se non sia il caso di sostituire la vecchia caldaia I nuovi generatori di calore, oggi in commercio, presentano soluzioni tecniche, accorgimenti costruttivi e sistemi di controllo, che assicurano rendimenti davvero molto elevati. Anche per questo motivo la legge impone, ad esempio, l’installazione delle cosiddette “caldaie a condensazione” e delle pompe di calore ad alta efficienza. Ove possibile si potrà anche installare sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) specie in connessione con collettori solari per l’acqua calda o fotovoltaici per l’energia elettrica. Si potrà anche valutare di installare caldaie alimentate a biomassa, in questo caso facendo molta attenzione ad assicurare la manutenzione e la pulizia del bruciatore, per assicurare una buona combustione e ridurre al massimo le emissioni. Anche tutti questi interventi risultano molto convenienti, grazie alla possibilità di fruire degli sgravi fiscali dell’ecobonus ed, in alcuni casi, del conto termico.
Regolazione della temperatura e soluzioni tecnologiche innovative. È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura ambiente. Tale strumento, rilevando i gradi effettivi all’esterno e all’interno della casa, riesce infatti ad ottimizzare i consumi fornendo la quantità di energia necessaria per mantenere la temperatura impostata ed evitando inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale, della centralina garantisce inoltre un ulteriore risparmio energetico, permettendo di riscaldare solo nei periodi di tempo in cui l’immobile risulta abitato. Anche la domotica aiuta a risparmiare. Cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici consentono di regolare, adesso anche a distanza tramite il cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento, in modo da regolarli, mantenerli in funzione o di attivarli preventivamente, quando necessario.
Applicare valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare, negli ambienti dove sono installate, la temperatura impostata in media per l’intero appartamento, specie nelle stanze esposte verso sud, spesso riscaldate già dal sole.
Contabilizzazione del calore. Nei condomini dove è presente una utenza centralizzata di teleriscaldamento o una semplice caldaia condominiale, è necessaria l’installazione di un sistema di contabilizzazione di calore, in molti casi, addirittura obbligatoria per legge. La contabilizzazione del calore
rappresenta una concreta possibilità di risparmio in quanto consente di gestire in autonomia e indipendenza, il riscaldamento del proprio appartamento e permette, al singolo utente, di pagare al condominio solo in base al proprio consumo e non secondo una quota forfettaria derivante dai consumi dell’intero palazzo. In questo caso è ancora più importante prevedere l’installazione di valvole termostatiche e di sistemi domotici: il risparmio di combustibile e quindi di soldi, sono di chi li fa.